5 motivi per cui stare in mezzo alla natura migliora la nostra salute

La primavera è ormai alle porte e così anche il desiderio di trascorrere più tempo all’aria aperta, facendo un po’ di sport e attività outdoor per sentirsi meglio. Vivere in città non sempre ci permette di poter restare a contatto con la natura, gli impegni lavorativi ci bloccano in spazi chiusi tra casa, macchina, lavoro e palestra per gran parte del nostro tempo.

Se riuscissimo a dedicare anche solo un paio d’ore alla settimana in mezzo alla natura anche la nostra salute ne gioverebbe, parola della scienza!

Il sistema immunitario si rafforza

Entrare in contatto con la natura, dove si respira aria pulita e si è liberi di fare lunghe passeggiate, favorisce il rilassamento a beneficio dei parametri fisiologici come la frequenza cardiaca e la pressione. A dimostrarlo è una ricerca condotta da Quing Li da un gruppo di ricercatori della Nippon Medical School di Tokyo su un gruppo di volontari tra uomini e donne che avevano passato sei ore in un bosco per diversi giorni. Dopo aver effettuato delle analisi prima e dopo l’esperimento, è stato riscontrato un aumento della concentrazione del sangue dei globuli bianchi di oltre il 50%, con il conseguente rafforzamento del sistema immunitario.

Una delle azioni più importanti è quella che deriva da certi oli naturali che gli alberi rilasciano a scopo difensivo, i fitoncidi. Questi oli essenziali agiscono sia sulle nostre difese immunitarie e sugli ormoni che aiutano a prevenire i tumori. Lo studio ha provato come il fattore natura contribuisca alla lotta contro i virus, favorendo una reazione positiva del sistema immunitario.

 

Il pieno di vitamina D? Si fa all’aria aperta!

Non è solo la psiche a trarre benefici dallo stare all’aria aperta a prendere un po’ di sole, anche il corpo si nutre di natura per stare meglio. La vitamina D, assunta tramite la luce naturale del sole ha infatti tanti altri effetti benefici: la riduzione delle infiammazioni e il miglioramento del sistema immunitario.

Non solo! Come afferma una ricerca della Chalmers University oh Technology (Svezia) la campagna ha un effetto positivo anche sulla convalescenza. Basterebbe il semplice fatto di vedere degli alberi fuori dalla propria finestra di casa o di ospedale per favorire la guarigione.

 

La natura migliora la memoria

I dati di una ricerca condotta dall’Università del Michigan dimostrano come passare delle brevi vacanze (basta soltanto un fine settimana) a contatto con la natura migliora le funzioni cognitive, a cominciare dalla memoria e dall’attenzioneRicaricarsi quindi è la parola d’ordine, se si volesse trascorrere anche solo una notte in mezzo alla natura, un modo per soggiornare con tutte le comodità ci sarebbe: si chiama glamping . Se siete curiosi qui trovate alcuni esempi.

 

L’acqua fa bene a corpo e anima

In Inghilterra si è scoperto che gli ioni negativi dell’acqua sono degli antidepressivi naturali. Lo conferma lo studio della Facoltà di Medicina dell’Università di Exeter sulle qualità essenziali dell’acqua e del suo ruolo per ciò che riguarda il nostro benessere psicologico. Di conseguenza, passeggiare in prossimità di laghi, fiumi e torrenti, compresi stagni e laghetti, fa molto bene alla salute emotiva. Se è possibile fare un bagno, ancora meglio: i benefici aumentano perché i vasi sanguigni si dilatano per via dell’acqua fredda, il che stimola il corpo ad espellere le tossine e a liberare endorfine, che aumentano la sensazione di benessere.

 

Riduce i rischi di depressione e obesità

Il maggior contatto con la natura, come sostiene un approfondito studio riportato sul sito Lifegate, consente di ridurre i rischi depressione, obesità, allergie. L’analisi conferma che le persone e le comunità in generale possono prosperare solo quando hanno libero accesso alla natura.

Il tempo trascorso nella natura offre protezioni contro una serie sorprendente di malattie, tra cui: la depressione, il diabete, l’obesità, l’ADHD, le malattie cardiovascolari, perfino il cancro e molte altre patologie. Le ragioni non sono ancora del tutto chiare, ma una risposta la si potrebbe trovare nello studio giapponese che ha preso in esame la pratica del “Shinrin-yoku”, il tradizionale “bagno nella foresta” praticato da molti giapponesi: chi si è dedicato a questa pratica ha riportato livelli inferiori di cortisolo (l’ormone dello stress), riduzione dei battiti cardiaci e diminuzione della pressione sanguigna.

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